I funghi nella letteratura
Le avventure di Alice sotto terra
Alice nel paese delle meraviglie
Il fungo più famoso nelle fiabe è sicuramente quello che introduce anche il Buco Blu o Brucaliffo, un personaggio inventato da Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson uno scrittore, poeta, fotografo, logico e matemarico vissuto tra il 1832 e il 1898 in Inghilterra.
- Alice guardò i fiori e i fili d'erba intorno a lei, ma non vedeva niente che assomigliasse alla cosa giusta da mangiare in queste circostanze. C'era un grande fungo lì vicino, all'incirca della sua stessa altezza, e quando ebbe guardato di sotto, e da entrambi i lati, e dietro al fungo, le venne in mente di guardare che cosa c'era sopra.
Si alzò sulle punte dei piedi, e sbirciò sopra il bordo del fungo, e immediatamente i suoi occhi incontrarono quelli di un grosso bruco blu, che se ne stava seduto con le braccia conserte, fumando tranquillamente un lungo narghilè, senza curarsi né di lei né di altro.-
brano tratto da 'Alice's Advetures Underground' del 1862

Il Brucaliffo (il nome gli è stato dato successivamente dagli adattatori Disney italiani) parrebbe di colore blu, altro circa 7/8 centimetri e fuma un narghilè seduto sopra un fungo, si presume un' Amanita muscaria.
Alice lo trova fastidioso poichè risponderà in modo schivo a tutte le sue domande.
Foto a lato: John Tenniel, Illustrazione per Alice nel paese delle meraviglie con il Brucaliffo, 1865
Il Brucaliffo è decisamente un tipo di poche parole, ma sarà solo grazie alle sue spiegazioni che Alice scoprirà che un lato del fungo la farà crescere mentre l'altro lato, la farà rimpicciolire.

Carroll lo descrive come un fungo psichedelico, che distorce la realtà e, vista la descrizione si evince che possa essere proprio l'Amanita muscaria. Questo fungo infatti era già conosciuto e largamente utilizzato nell'Inghilterra vittoriana. L'uso derivava dall'esperienza delle popolazioni antiche che lo utilizzavano per le sue caratteristiche mistiche.
Sembrerebbe infatti che un sintomo dell'Amanita Muscaria sia appunto la sensazione di allungamento degli arti, il che ci fa pensare che Carroll, prima di inserirlo nei suoi libri, ne studiò approfonditamente gli effetti psichedelici.
ATTENZIONE!!! NON CONSUMATE AMANITA MUSCARIA!!!
Avviso che l'ingestione di Amanita muscaria dà luogo alla sindrome panterinica e muscarica le cui prime manifestazioni dell’avvelenamento sono:
- vertigini,
- sonnolenza,
- difficoltà nel mantenere l’equilibrio,
- difficoltà di coordinazione dei movimenti,
- stato confusionale.
Successivamente ci sarà eccitamento psico-motorio, euforia, tachicardia, ansia e talvolta allucinazioni.
Potrebbero comparire disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea.
E negli avvelenamenti gravi possono manifestarsi tremori o convulsioni con perdita di coscienza, dei riflessi e coma.
Vista la mutabilità e abbondanza di sintomatologia è sconsigliato qualsiasi uso di questo fungo perchè è classificato come TOSSICO